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24 marzo 2024

Buongiorno a tutti!

Questa settimana sia Cloudflare che un collettivo di utenti hanno lanciato iniziative per tentare di ridimensionare lo strapotere concesso ai segnalatori di Piracy Shield, così da limitare gli effetti dannosi che ha finora avuto o, magari, riformarlo per renderlo più utile e ragionevole.

Tra le altre news, alcune riguardano Open Fiber, alla quale ho dedicato un articolo, e non si può non notare una corsa al 5G da parte degli operatori virtuali.
Trovate tutto il resto nelle consuete sezioni.

Buona lettura!
 

Le proteste contro Piracy Shield

Gli utenti non si sono dimenticati dell’incidente di un mese fa nel quale, per colpa di Piracy Shield, un indirizzo IP di Cloudflare è stato bloccato per alcune ore e irraggiungibile per più tempo, fino a quando gli operatori non l’hanno sbloccato (spesso manualmente) in seguito alla sua cancellazione dall’elenco degli indirizzi da censurare.

Mercoledì sera Cloudflare ha inviato una mail a tutti i suoi clienti i cui siti o servizi erano erogati da quell’indirizzo IP invitandoli a sporgere reclamo ad AGCOM per essere stati colpiti ingiustamente dalla censura. Alcuni utenti avevano già scritto all’autorità, finora senza aver ricevuto alcuna risposta, ma il sasso gettato da Cloudflare per istigare (in senso positivo) una lamentela collettiva è senz’altro una buona idea che ha anche avuto un riscontro mediatico su alcune testate di settore. Tra l’altro, sembra che il presidente AGCOM abbia negato proprio il giorno prima di ricevuto alcun reclamo, mentre noi siamo certi del contrario, tant'è che AGCOM stessa avrebbe contattato gli operatori in merito alle segnalazioni. Se non altro, forse, a un certo punto l’autorità si stuferà della mole di lamentele e potrà decidere se indebitamente cestinarle o agire concretamente sul problema.

Una possibile soluzione è proposta da una lettera aperta, firmata anche da me e da FibraClick, oltre che centinaia di utenti, nella quale vengono analizzati tutti i difetti della piattaforma e nell’implementazione dei blocchi e vengono proposte apposite soluzioni, che includono anche l’accorpamento di tutti i blocchi con origine anche diversa da Piracy Shield (dogane e monopoli, CONSOB, tribunali, etc) in un unico sistema facile da implementare per i gestori che, insieme ai clienti, sono vittime di questa norma alla quale si sono dovuti adeguare senza ricevere ancora alcun rimborso per le spese sostenute.

Se condividi il contenuto della lettera, firma anche tu.
 

Open Fiber cade in piedi

Che il piano BUL sia in enorme ritardo non è un segreto: se ne parla da anni. La Corte dei Conti ha analizzato l’intera vicenda e ha raccomandato allo Stato di intervenire su diversi fronti: far fronte alla scarsità di manodopera (servirebbe un miracolo…), attuare un controllo serrato su tutte le scadenze e adottare un nuovo cronoprogramma. Secondo quanto riportato da La Stampa nel suo dossier “Banda Lenta” del 19 marzo Open Fiber avrebbe già inviato a Infratel e al MIMIT un nuovo programma secondo cui Friuli, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata e Sicilia saranno completate quest’anno e le restanti entro l’estate del 2025. La regione messa peggio sarebbe la Liguria, a causa anche di un contenzioso con l’amministrazione regionale. L’obiettivo è terminare il 90% dei comuni entro fine anno, ad oggi siamo quasi all’80% se consideriamo solo la FTTH. Sempre in merito al piano BUL, i 600 milioni di euro previsti per gli oneri straordinari dovrebbero essere a breve riconosciuti a Open Fiber e versati da parte del MIMIT.

Per quanto riguarda il Piano Italia a 1 Giga, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore e riassunto da Dagospia, l’idea di trasferire a TIM alcuni lotti (che avrebbe inizialmente spaccato la maggioranza) sarebbe definitivamente bocciata e il Governo tra qualche settimana dovrebbe, grazie a un emendamento, consentire a Open Fiber di scartare le UI troppo lontane e sconvenienti dopo la scrematura dei walk-in permettendole di considerare nel target gli edifici cablati inizialmente non previsti dal bando ma che soddisfano i medesimi requisiti. Resteranno invariati «il termine finale di esecuzione dell’opera, il numero complessivo dei civici da collegare e l’onere complessivo dell’investimento». La norma potrà far comodo anche a FiberCop, ovviamente. L’eventuale cessione dei lotti (forse uno solo) sarà ridiscussa dopo la rinegoziazione dei finanziamenti privati di OF.

Forse un vero affare per Open Fiber è l’ingresso nei comuni a intervento diretto di Infratel, nei quali finora i suoi servizi non erano disponibili. In queste aree, che non sono state incluse nei bandi vinti da Open Fiber nel 2017, Infratel ha realizzato autonomamente la progettazione della rete affidando l’esecuzione ad imprese che l’hanno costruita senza prenderla in gestione. Gran parte di questa rete è servita come backhaul per gli armadi TIM così da abilitare la FTTC, mentre in alcune aree questa è predisposta per erogare FTTH. Per un po’ questo compito è spettato a TIM ma, da alcuni mesi, pare che l’accordo sia stato sospeso e Open Fiber progressivamente installerà i propri apparati e inizierà ad armonizzare la rete ai propri standard, di fatto inglobandola nelle proprie aree C&D. Tutto ciò è finora un’indiscrezione non confermata né da Infratel né da Open Fiber ma ho reputato valide le varie testimonianze raccolte e ne ho dato notizia venerdì.

Il progetto di Open Fiber, a prescindere dai difetti che lo caratterizzano, ha senza dubbio apportato un “contributo decisivo allo sviluppo della fibra in Italia”, motivazione con la quale l’FTTH Council Europe ha premiato l’azienda con l’Operator Award 2024. L’Italia, con il 60% di copertura in fibra fino a casa, è vicina alla media europea, un ottimo traguardo se pensiamo che nel 2018 eravamo tra gli ultimi con il 24%. Giuseppe Gola, AD, ha insistito sull’obiettivo di uno switch-off del rame per accelerare l’adozione della fibra, ancora troppo bassa. (CorCom)
 

La banda ultralarga in Italia 🌍

Namex ha attivato Hadrianus,  il suo quinto POP della sua LAN di Roma, all’interno del data center Hyper Cloud IT4 di Aruba, nel Tecnopolo Tiburtino. In questo nuovissimo data center (i cantieri degli altri edifici sono ancora aperti) sono disponibili spazio ed energia in abbondanza, anche per i grandi clienti più energivori. (LinkedIn, Key4Biz)

Open Fiber ha avviato la commercializzazione dei servizi FTTH in 20 nuovi comuni del Piano Italia a 1 Giga finanziato dai fondi PNRR. A differenza delle aree bianche, la copertura all’interno di ogni comune viene ampliata gradualmente, come nelle città a investimento privato. (Forum FibraClick)

FiberCop ha raggiunto 15 nuovi comuni con almeno un nodo di rete per la sua infrastruttura FTTH. Nel conteggio possono essere inclusi sia comuni a investimento privato che quelli coperti dal Piano Italia a 1 Giga. (Forum FibraClick)

Open Fiber ha modificato la tabella che illustra lo stato di avanzamento dei lavori nelle aree bianche pubblicata due settimane fa relativa al 29 febbraio 2024, rimuovendo la distinzione tra UI coperte nei comuni completi e quelle vendibili. Ora rimangono visibili solo quelle vendibili. (Open Fiber)

Infratel ha pubblicato la relazione di avanzamento del piano BUL nelle aree bianche al 29 febbraio 2024. Sulla rete BUL sono state attivate ad oggi 273.186 utenze, in aumento di circa 17.000 unità rispetto al mese precedente. (BUL)

■ I dati del sito Connetti Italia - Reti Ultraveloci sono stati aggiornati al mese di febbraio 2024 (Connetti Italia)
 

In breve ✅

■ Il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto per la modifica del Codice delle comunicazioni elettroniche. Analizzeremo il tutto una volta che il testo sarà pubblico in Gazzetta, ma le misure principali sono le seguenti: l’introduzione delle consultazioni vincolanti e sanzionabili, la cui periodicità passa da triennale ad annuale e per la quale deve anche essere indicato il grado di utilizzo. In vista dell’aumento dei limiti elettromagnetici in vigore - salvo imprevisti - da maggio, viene introdotto il principio dell’equa ripartizione dello spazio elettromagnetico per evitare che, a differenza di quanto avviene oggi, uno o più operatori non “sequestrino” una zona occupando tutta la potenza disponibile. Introdotta anche la base giuridica per contrastare lo spoofing da parte di soggetti esteri dei numeri di telefono italiani. (CorCom)

■ Secondo indiscrezioni raccolte da Bloomberg, il fondo Asterion (proprietario del gruppo Retelit) si potrebbe affiancare al MEF per incrementare l’offerta per l’acquisto di Sparkle. (ANSA)

■ Il consorzio GARR ha acquisito l’uso esclusivo di una porzione del cavo sottomarino BlueMed di Sparkle per collegare ad altissima velocità la Sardegna con la penisola, come parte della rete GARR-T seguendo il progetto TeRABIT. Una volta completato, il collegamento con la Sardegna sarà doppio per ridondanza, affidabilità e velocità, fino a 400 Gbps. (GARR)

■ Prossimamente PosteCasa Ultraveloce commercializzerà linee FTTH fino a 2,5 Gbps, mentre al momento si ferma al profilo da 1 Gbps. Lo ha annunciato la società nel proprio piano quinquennale. Poste non è un operatore infrastrutturato ma fornisce col proprio marchio i servizi chiavi in mano di TIM e di Open Fiber. (MondoMobileWeb)

TIM sta informando via raccomandata gli ex clienti che hanno diritto a ricevere un rimborso per la fatturazione a 28 giorni. Il rimborso può essere richiesto tramite un modulo online. (TIM)

■ Entro il 2026 TIM potrebbe cedere le proprie quote di INWIT, una delle principali tower company operanti in Italia. Ne detiene circa il 3% per un controvalore di 300 milioni di euro. (CorCom)

■ Il fondo Merlyn di Alessandro Barnaba che, qualche mese fa, aveva presentato il piano TIMValue con Stefano Siragusa, ha acquisito altre azioni TIM che gli hanno permesso di presentare una propria lista per il prossimo rinnovo del CdA. Il fondo ha cambiato idea sulla vendita della rete, esprimendosi ora favorevole. Il fondo vorrebbe vendere anche i rami Brasile e Consumer, concentrandosi su una nuova “TechCo”. (CorCom)

■ La fusione tra Vodafone UK e Three UK è stata rallentata dall’antitrust britannico. Il CMA teme che la fusione causi un aumento dei prezzi e una riduzione degli investimenti. (Reuters)
 

Mobile 📱

■ Nei giorni scorsi TIM ha inviato a molti clienti un SMS per avvisarli che i loro telefoni non verranno più aggiornati dal produttore e consigliando l’acquisto di un nuovo cellulare nei suoi negozi o sul suo sito. A parte il possibile abuso delle informazioni tecniche ricavate dalla rete cellulare, è ormai noto che questo messaggio sia stato inviato anche a clienti con telefoni assolutamente aggiornati e supportati. Mi auguro che sia stato ricevuto solo da clienti che abbiano prestato il consenso al marketing. (DDay)

■ Da qualche giorno le chiamate verso gli Stati Uniti d’America sono finalmente incluse nel piano iliadbuisness dell’operatore iliad e contemporaneamente è stato esteso agli Stati Uniti anche il pacchetto di roaming extra-UE incluso. La loro assenza era stata criticata in quanto è piuttosto comune che un utente business possa dover viaggiare in USA o chiamare per lavoro. (MondoMobileWeb)

Dopo il lancio del 5G da parte di Spusu è iniziata la corsa alla quinta generazione dei virtuali e questa settimana è particolarmente ricca di annunci:

■ L’operatore 1Mobile ha lanciato il 5G, disponibile opzionalmente per tutti i suoi clienti. Il servizio è incluso in alcuni bundle e, qualora non lo fosse, si può attivare al costo di 99 centesimi al mese. Nonostante non sia più il primo MVNO a lanciare il 5G, come inizialmente previsto, è stato il primo e finora unico a farlo su rete Vodafone. (MondoMobileWeb)

■ L’operatore CMLink Italy, controllato da China Mobile e dedicato principalmente a una clientela cinese, ha lanciato il 5G per le proprie offerte più ricche. Per i già clienti, il 5G sarà attivo al prossimo rinnovo. La rete è quella di WindTre e non sono previste particolari limitazioni di velocità. (MondoMobileWeb)

■ Dopo aver lanciato le eSIM qualche settimana fa, il FULL MVNO Lyca Mobile ha annunciato che presto sarà disponibile il 5G. La rete di appoggio è quella di Vodafone. (MondoMobileWeb)

■ Anche PosteMobile lancerà prossimamente il 5G. Lo ha annunciato la società nel proprio piano quinquennale. Sarano lanciate anche le eSIM. Poste è un FULL MVNO e opera su rete Vodafone. (MondoMobileWeb)
 

Digitale 👩‍💻

■ La Presidenza del Consiglio ha avviato una campagna di comunicazione per promuovere l'utilizzo della Carta d’Identità Elettronica (CIE), abilitata dall’app CieID, come strumento per accedere in maniera semplice e sicura ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione. Prima o poi l’accesso con CIE e IT-Wallet sostituiranno definitivamente lo SPID. (DTD)

Epic Games ha annunciato le caratteristiche del proprio store che verrà prossimamente lanciato sia su Android che iOS. Come per gli store per PC e Mac, gli sviluppatori incasseranno l’88% dei ricavi, mentre Epic tratterrà solo il 12% a differenza di Apple e Google che richiedono tariffe ben maggiori, anche più del doppio. (DDay)

■ Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha avviato una causa contro Apple in merito alla violazione delle norme sulla concorrenza per aver creato un “walled garden” ovvero un’integrazione eccessiva tra i propri dispositivi e servizi, impedendo la competizione da parte dei concorrenti. Si tratterebbe di un “monopolio illegale nel mercato degli smartphone”. (CorCom)

■ La Commissione UE ha annunciato che potrebbe avviare un’indagine contro le commissioni che Apple vuole applicare agli sviluppatori, ovvero la controversa Core Technology Fee di 50 centesimi sopra il milione di installazioni annuo, valida per il mercato europeo soggetto al DMA. (DDay)

Meta ha proposto di ridurre il canone per bloccare le pubblicità e i tracciamenti nei propri servizi da 9,99 a 5,99 euro al mese per venire incontro alle direttive del DMA. Gli account aggiuntivi costerebbero 4 euro al mese in più. (DDay)

■ Prossimamente Poste lancerà una nuova “SuperApp” nella quale combinerà vari servizi attualmente disponibili su una moltitudine di applicazioni, come PostePay, Ufficio Postale, BancoPosta. (StartMagazine)

■ Sia l’opposizione che alcune banche sono contrarie alla cessione del 49% di PagoPa a Poste Italiane. L’Antitrust ha suggerito di indire una gara pubblica. Alcuni istituti di credito vorrebbero sporgere ricorso. (CorCom)

Telegram è stato temporaneamente bloccato in Spagna per decisione di un giudice dell’Audiencia Nacional, in seguito alla richiesta di alcuni provider di contenuti (tra cui Mediaset e Movistar) che hanno denunciato l’assenza di blocchi che impediscano il caricamento dei loro contenuti protetti da diritto d’autore sulla piattaforma. Ha senso bloccare la quarta app di messaggistica della nazione solo perché qualcuno la usa per piratare e l’azienda non intende giustamente adottare filtri preventivi? Ad ogni modo, bastano un proxy o una VPN per continuare ad usarlo. (Reuters)
 

Rimodulazioni 📈

■ Alcuni clienti WindTre subiranno un aumento di 2 euro al mese sul proprio abbonamento di rete fissa a partire dal 1 giugno. Si può disdire o cambiare gestore gratuitamente entro il 31 maggio dandone opportuna comunicazione. (MondoMobileWeb)
 

Segnalazioni 📚

Quella fibra (cattiva) che arriva dalla Cina (Panorama+)

A domenica prossima

Il prossimo weekend coincide con le vacanze di Pasqua, quindi vi anticipo che potrei prendermi una breve pausa o, comunque, uscire con una newsletter un po’ più corta del solito. Chiedo anche scusa per la lunghezza di questo numero, ma c'era davvero tanto da dire e ho persino tagliato qualcosa.

Per questa settimana è tutto.
Per qualsiasi commento potete scriverci rispondendo a questa email.
Alla prossima!

Andrea, con il contributo dello Staff di FibraClick
 
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