La Commissione Europea ha approvato la cessione di NetCo a KKR senza condizioni. La valutazione della Commissione è stata limitata alla sola cessione e non ha considerato il Master Service Agreement, l’accordo stipulato tra NetCo e ServCo per regolare il rapporto tra le due società successivamente allo scorporo.
Era proprio lui ad essere indicato come possibile ostacolo alla concorrenza da parte degli operatori alternativi, ma non è ancora detta l’ultima parola: la Commissione ha indicato che l’accordo potrebbe essere esaminato separatamente dall'antitrust, sia italiano che europeo, in procedimenti distinti da questo appena chiuso.
Dopo mesi di valutazioni e rilievi, la Commissione ha ritenuto che la cessione non causerà significativi cambiamenti nel mercato, sia in merito ai servizi offerti agli operatori, come la disponibilità di affitto della rete spenta per fornire servizi FTTH passivi, che in termini di concorrenza con altre reti.
DG COMP ha previsto che NetCo e Open Fiber continueranno a competere tra di loro, spinte anche dalla concorrenza di Fastweb (sui servizi più che sulla rete, visto che il loro ruolo sulla rete fisica è sempre più marginale e si limita prevalentemente alla rivendita di servizi attivi su rete FTTC e FiberCop), confermando l'allontanamento dell'ipotesi di una rete unica, sempre meno conveniente col passare del tempo e con l’ampliamento delle reti di entrambi i wholesaler.
Il closing, quindi, è ormai vicino. Non verrà presumibilmente fermato da nulla, nemmeno da un’eventuale vittoria di Vivendi nel suo processo contro la deliberazione del CdA per autorizzare la cessione, le cui conseguenze sarebbero al momento difficili da immaginare.
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