Questa email ti è stata inoltrata? Iscriviti anche tu

20 ottobre 2024

Buongiorno a tutti!

Fino a poche ore fa a questa newsletter sarebbe probabilmente mancato un articolo principale, ma gli avvenimenti della serata di sabato hanno colmato il vuoto. Seguono i consueti aggiornamenti sulla banda ultralarga in Italia e le varie notizie brevi, molte delle quali dedicate all'ultima consultazione e ai rapporti tra FiberCop e Open Fiber.

Buona lettura!
 

Piracy Shield deve essere fermato

Piracy Shield ieri sera l’ha combinata grossa, mietendo una nuova vittima eccellente: per varie ore la magnifica piattaforma antipirateria, panacea di tutti i mali, ha ordinato agli operatori italiani - e secondo le nuove norme a tutti gli operatori VPN e motori di ricerca del mondo - di impedire l’accesso a un IP e a un dominio utilizzati da alcuni servizi Google, tra cui Google Drive, il popolarissimo servizio di condivisione file in cloud. Vittima anche una cache di YouTube.

Poco prima delle 19 un ticket ha chiesto il blocco di drive.usercontent.google.com, il dominio attraverso il quale si scaricano file, documenti, video, presentazioni ospitati sul cloud di Google, e l’IP 142.250.180.129 riconducibile alla stessa azienda. Tutti gli operatori hanno dovuto adempiere, ormai automaticamente, vista la mole esagerata di richieste che vengono continuamente inserite nella piattaforma dai segnalatori.

Invito i lettori a una riflessione: dopo quasi un anno di operatività, decine di migliaia di domini e IP bloccati, disservizi gravi causati da blocchi errati come questo, centinaia di migliaia di euro spesi, investimenti da parte degli operatori - mai rimborsati - per poter adempiere alle norme, qual è stato il contributo positivo concreto che Piracy Shield ha apportato al contrasto della pirateria e dell’emorragia di abbonati ai servizi di streaming degli eventi sportivi?

Sempre meno italiani seguono il calcio, stufi di uno sport sempre meno sportivo e sempre più legato al denaro e agli affari, con infinite coppe e campionati sparsi su troppe piattaforme diverse. La pirateria esiste senz’altro, ma non è mica lei la causa principale del calo di abbonati e del fatturato. Quante persone hanno abbandonato il pezzotto e si sono abbonate a DAZN grazie a Piracy Shield? Non ho alcun dato ufficiale, e anche i diretti interessati possono solamente calcolare delle stime, ma sono pronto a scommettere che si tratti di briciole.

Perché, quindi, dobbiamo mantenere in vita un sistema partorito da una lobby miliardaria, chiuso, insicuro, dannoso, nel quale nonostante le whitelist si possono combinare impunemente disastri interferendo sulla rete internet di un intero paese? Al posto di bloccare siti e IP a raffica, che è una pezza temporanea inefficace, non sarebbe meglio concentrarsi esclusivamente sulla ricerca e sull’arresto dei responsabili delle trasmissioni illecite?

Piracy Shield si è dimostrato un fallimento totale. Qualsiasi riforma che lo vada a modificare, tentando di migliorare un’iniziativa di censura nata sbagliata, rischia soltanto di innescare una mutazione incontrollabile che lo trasformerebbe in un pericoloso cancro che potrebbe allargarsi ben oltre i confini attuali, con metodi tirannici. Fermiamolo prima che sia troppo tardi.
 

La banda ultralarga in Italia 🌍

■ Contrariamente a quanto riportato da alcune fonti due settimane fa, e quindi anche nella scorsa newsletter, sembra che FiberCop abbia effettivamente dichiarato come investimenti privati decine di migliaia di civici della consultazione indetta per i cosiddetti civici di prossimità. Sommando tutte le dichiarazioni pervenute dai vari operatori, sembra che rimangano 56.000 civici su 96.000 per i quali Open Fiber è pronta ad intervenire, sommati ai 120.000 indirizzi non soggetti a consultazione in quanto situati entro 50 metri dai civici a bando e per i quali si attende il via libera. I risultati ufficiali non sono stati ancora pubblicati. A quanto pare il Governo sarebbe infuriato con KKR per il suo comportamento nei confronti di Open Fiber, azienda controllata a maggioranza da CDP, una partecipata pubblica che gestisce gran parte dei risparmi degli italiani. Ma del resto i privati, quando investono, non lo fanno mica per beneficenza. (Repubblica+, Radiocor, Sassate)

Open Fiber e FiberCop stavano negoziando un accordo commerciale che sarebbe saltato proprio per il “dispetto” della consultazione dei civici di prossimità. Indiscrezioni riportano che FiberCop avrebbe voluto affittare circa un milione di linee da Open Fiber in alcune aree nere da lei non servite, principalmente per subaffittarle a TIM. Sembra, inoltre, che FiberCop avesse proposto un canone ritenuto troppo basso da Open Fiber. A partire da novembre, una volta scaduto un certo vincolo, TIM potrebbe negoziare direttamente con Open Fiber o altri operatori ulteriori accordi (come quello per le aree bianche, operativo da mesi e con decine di migliaia di utenze attivate). (Il Sole 24 Ore del 16 ottobre, pagina 41)

■ Il sottosegretario Butti ha affermato che il Piano Italia a 1 Giga verrà terminato nel 2026 senza ritardi. FiberCop è ottimista e ha annunciato anche investimenti quinquennali per oltre 10 miliardi di euro. Open Fiber prevede di recuperare tutti i ritardi entro il primo semestre del 2025. L’AD Giuseppe Gola parla di oltre mezzo milione di civici coperti, ma secondo i dati reperiti quella cifra si riferisce alle unità immobiliari: i civici vendibili sono poco meno di 300.000. Non ci è stato possibile verificare i dati di FiberCop. Secondo il portale Connetti Italia le società sono praticamente alla pari. (CorCom)

Infratel Italia ha prorogato dal 15 al 29 ottobre la scadenza per il bando relativo alla manutenzione e alla gestione della rete in fibra ottica sottomarina del Piano Isole Minori. Probabilmente non è ancora pervenuta alcuna offerta. (Infratel)

Open Fiber ha avviato la commercializzazione dei servizi FTTH in 45 nuovi comuni del Piano Italia a 1 Giga finanziato dai fondi PNRR. A differenza delle aree bianche, la copertura all’interno di ogni comune viene ampliata gradualmente, come nelle città a investimento privato. (Forum FibraClick)

■ I dati del sito Connetti Italia - Reti Ultraveloci sono stati aggiornati al mese di settembre 2024 (Connetti Italia)

FiberCop ha raggiunto 10 nuovi comuni con almeno un nodo di rete della sua infrastruttura FTTH. Nel conteggio possono essere inclusi sia comuni a investimento privato che quelli coperti dal Piano Italia a 1 Giga. (Forum FibraClick)
 

In breve ✅

■ Al Senato è stata presentata un’interrogazione per comprendere meglio le intenzioni del Governo in merito all’eventuale scelta di Starlink come pezza per le aree remote non raggiunte dal Piano Italia a 1 Giga. L’interrogazione evidenzia l’inadeguatezza delle prestazioni, specialmente per l’abbonamento più economico. Il governo probabilmente sa bene che il servizio non è comparabile a una FTTH o a una FWA terrestre, ma sembra voler fare di tutto - e di più - per considerare gli obiettivi del piano raggiunti e non perdere fondi europei. Sembra, tuttavia, che il recente terremoto giudiziario che ha coinvolto Sogei, un contatto fidato di Elon Musk, segreti militari e altre società possa aver compromesso la trattativa. L’accordo, dal valore di 1,5 miliardi di euro per cinque anni, prevedeva come primo step la fornitura militare e diplomatica, eventualmente estendibile all’uso civile. (CorCom, Repubblica+)

■ Pochi giorni fa l’Antitrust aveva dato il via libera all’acquisizione di Italtel da parte di Digital Value, ma lo scandalo Sogei ha mietuto vittime anche in questa azienda: l’ex Presidente e AD di Digital Value è stato arrestato per corruzione e ora l’operazione è a rischio, soprattutto dopo che il titolo ha perso oltre tre quarti del suo valore in borsa. Sarebbe in corso anche un’altra indagine che coinvolgerebbe vari dirigenti TIM. L’intervento della magistratura potrebbe estendersi più di quanto possiamo immaginare. (Il Fatto Quotidiano+)

■ Il governo starebbe valutando di introdurre nel DL Concorrenza l’obbligo per gli OTT e le Big Tech di contribuire economicamente per l’utilizzo della rete causato dai loro servizi, ovvero il famoso “fair share”. Sarebbero soggetti alla tassa sul traffico coloro i quali ne generano più del 5%. Come sempre vale il solito discorso: senza contenuti la gente non si abbonerebbe alla fibra e senza la fibra i clienti non si abbonerebbero ai servizi di intrattenimento. Quindi, perché dovrebbero essere trattati in modo asimmetrico? Le interconnessioni tra due reti hanno sempre già un costo, per ambo le parti: a volte è solo quello dell’hardware, altre volte ci sono veri e propri canoni da corrispondere, tipicamente a intermediari terzi come transiti o IXP. Cosa pensano di risolvere aggiungendoci una tassa? (Il Foglio+)

■ Le indiscrezioni affermano che nella futura Sparkle a controllo pubblico il MEF deterrà il 70% del capitale e Retelit il restante 30%. (Radiocor)

Open Fiber ha lanciato da alcuni giorni un nuovo portale nel quale i clienti degli operatori partner possono seguire lo stato della propria attivazione, specialmente i vari step di sopralluogo, progettazione e attesa permessi per gli allacci sulla rete BUL nelle aree bianche. Sembra sia possibile, finalmente, anche richiamare chi prende gli appuntamenti dopo aver perso la telefonata, grazie alla fornitura di un PIN. (Forum FibraClick)

■ L’Italia ha sottoscritto il “Comunicato congiunto di New York sulla sicurezza e la resilienza dei cavi sottomarini in un mondo globalmente digitalizzato” promosso dagli Stati Uniti che contiene delle indicazioni di riferimento per la progettazione, la fornitura, la posa, la gestione e la sostenibilità di queste infrastrutture. (DTD)
 

Mobile 📱

■ L’attrito tra NTmobile e i suoi fornitori è ufficiale: prossimamente l’operatore cambierà rete di appoggio - attualmente usa Vodafone tramite Plintron - ed è già iniziato il distacco della navigazione a internet e delle chiamate in ingresso, oltre a quello degli SMS iniziato un mese fa. L’operatore durante la settimana ha agito in maniera piuttosto disordinata, annunciando la possibilità per i clienti con piano semestrale o annuale di essere rimborsati, la disponibilità di eSIM dati per tamponare il blocco della navigazione, e infine un accordo commerciale con l’operatore elimobile - anche loro non se la passano benissimo, e usano una rete diversa: WindTre - per una portabilità a condizioni agevolate. Gli utenti, ovviamente, possono scegliere di passare a qualsiasi operatore entro il 13 novembre, oppure attendere il cambio di rete dalle tempistiche indefinite. Speriamo la gestiscano meglio di Rabona, ma finora sono stati sicuramente più celeri e trasparenti, anche se potevano fare meglio. (NTmobile, MondoMobileWeb, MondoMobileWeb, DDay, MondoMobileWeb, MondoMobileWeb, MondoMobileWeb, MondoMobileWeb)

■ Sono stati forniti alcuni chiarimenti sul 5G e sull’uso della rete Vodafone da parte di CoopVoce: i passaggi a Vodafone, sia per alcuni già clienti che nativamente per dei nuovi clienti, avverranno già a partire da questo mese. Il 5G arriverà l’anno prossimo e non si sa ancora su quale rete sarà disponibile, o entrambe. Ogni SIM potrà usare soltanto la rete assegnatale. (MondoMobileWeb)

■ L’operatore ho. Mobile ha lanciato una nuova offerta allettante: per soli 4,99 euro al mese il semivirtuale di Vodafone offre 100 GB in 4G fino a 60 Mbps, minuti e SMS illimitati. Con 1,29 euro al mese in più è possibile ottenere il 5G senza limiti di velocità. L’attivazione per chi viene da altri MVNO e iliad, a differenza delle altre offerte dove è fissa a 2,99 euro, per questa promozione ha un costo di 9 euro. La scelta della eSIM, come in tutte le altre offerte, ha un eventuale costo di 1,99 euro. Era da anni che l’operatore non scendeva così tanto di prezzo per una promo con tanti GB inclusi. (ho. Mobile)
 

Digitale 👩‍💻

IT-Wallet sarà disponibile per tutti a dicembre. Il 23 ottobre inizierà un test per 50.000 utenti e successivamente, nel 2025, la piattaforma sarà pienamente operativa e integrabile, in futuro, con il wallet europeo. Il tutto è contenuto nella App IO. (WIRED)

■ La Commissione Europea ha stabilito che X - Twitter non rientra nei parametri che obbligano le aziende a seguire le direttive del Digital Markets Act, in quanto non sarebbe un gatekeeper, ovvero non costituisce un importante gateway tra imprese e consumatori. Il social è sottoposto, invece, alle norme del Digital Services Act, che è accusato di star violando, principalmente per la carenza di trasparenza. (CorCom)
 

Rimodulazioni 📈

Netflix ha aumentato il costo dei propri abbonamenti per i nuovi e i già clienti a partire dal prossimo rinnovo. Il piano con pubblicità passa da 5,49 a 6,99 euro al mese. Il piano Standard passa da 12,99 a 13,99 euro al mese. Quello Premium aumenta di due euro, da 17,99 a 19,99 euro mensili. (Netflix, MondoMobileWeb)

Disney+ ha aumentato il costo dei propri piani di abbonamento per i nuovi clienti e, a partire dal 21 novembre, anche per chi ha già un abbonamento attivo. Il piano Standard ha subito un aumento di un euro al mese (9,99) o di 10 euro l’anno (99,90), mentre quello Premium ha subito un rincaro di due euro al mese (13,99) o 20 euro l’anno (139,90). (MondoMobileWeb, Disney+)

Al prossimo numero

Per questa settimana è tutto.
Per qualsiasi commento potete rispondere a questa email.
Alla prossima!

Andrea, con il contributo dello Staff di FibraClick
 
Ci trovi anche su Telegram, LinkedIn, Twitter e Facebook.

Se ti va, da' un'occhiata al forum e alla wiki di FibraClick.