Ciao a tutti!
Riflessione ottica non è sparita, si era solo presa una seconda piccola vacanza dopo la pausa pasquale e, a causa di alcuni impegni e imprevisti, non sono riuscito a pubblicarla prima di oggi. Per questo, state ricevendo questa newsletter mercoledì sera, fresca di redazione, così che possiate leggerla con calma, adesso o domani mattina.
In questo numero recuperiamo le novità occorse dalla scorsa pubblicazione, tra le quali risaltano la possibile cessione di alcuni lotti del Piano Italia a 1 Giga da Open Fiber a FiberCop, la pubblicazione della delibera AGCOM per la verifica dell’età nella consultazione dei contenuti pornografici, il down di MIX nella giornata di lunedì, che ha avuto qualche strascico nei giorni successivi. Queste ed altre notizie saranno distribuite nelle sezioni tematiche.
Buona lettura!
|
|
Rimpasto in vista per il Piano Italia a 1 Giga?
|
|
Il 7 maggio il Dipartimento per la trasformazione digitale ha avviato un tavolo di confronto per valutare l’eventuale variazione delle assegnazioni dei lotti del Piano Italia a 1 Giga, per un possibile subentro da parte di FiberCop in uno o più lotti attualmente in carico a Open Fiber.
Nonostante OF abbia preso slancio nei cantieri e abbia recuperato parte dei ritardi accumulati nei primi due anni di lavori, in alcuni lotti come la Toscana si trova a meno di un terzo del completamento delle opere e sicuramente indietro rispetto alle milestone semestrali previste. Le rassicurazioni e le evidenze sembrano non essere state sufficienti e, quindi, il governo ha colto l’opportunità proposta da FiberCop nelle scorse settimane.
Open Fiber, che si è sempre opposta a una ridistribuzione dei lotti, ha mostrato una timida apertura, seppur indicando che le valutazioni dovranno essere condotte insieme agli azionisti. Il Piano Italia a 1 Giga è, infatti, una delle garanzie che Open Fiber ha utilizzato per ottenere i nuovi finanziamenti miliardari da parte delle banche. Perdere la commessa potrebbe inficiare l’erogazione di questi fondi, anche se si parla di una possibile compensazione economica da FiberCop per riconoscere, dopo l’eventuale subentro, i costi sostenuti per la realizzazione delle opere già completate.
La questione che si solleva, tuttavia, è anche di carattere tecnico. Con un eventuale subentro, come verrebbero integrate le reti già operative nell’infrastruttura di FiberCop? I POP di Open Fiber sono ridondanti rispetto alle centrali OLT ex-TIM, quindi verrebbero mantenuti o smantellati con il ricablaggio parziale della tratta primaria? E i clienti già attivi, che ad oggi risultano essere decine di migliaia, che fine farebbero? Molti di questi sono localizzati nelle aree del Piano Italia a 1 Giga frutto di espansione delle città a investimento privato nelle quali Open Fiber aveva già una rete ottica cittadina. Come si possono estirpare certe porzioni di rete profondamente integrate nell’infrastruttura? Discorso diverso per i comuni in piano nei cluster C e D, nei quali OF ha creato una rete totalmente ex-novo, ma comunque integrata nel backhaul nazionale.
L’unica soluzione tecnicamente sensata, se proprio si riveli imprescindibile procedere con questo subentro, sarebbe di lasciare a Open Fiber tutti i comuni già operativi o in avanzato stato di lavorazione e cedere a FiberCop solamente i progetti non ancora avviati o in fase embrionale, in modo tale da costruirli nativamente in integrazione con la rete ottica ereditata da TIM. Ma pensare che la politica possa tenere conto di certi dettagli richiede una eccessiva dose di ottimismo.
|
|
Il disservizio di MIX deve insegnarci qualcosa
|
|
Nella giornata di lunedì, a partire dalle prime ore della notte, un importante disservizio ha colpito MIX, il principale IXP italiano che ha la sua sede principale nella città di Milano. Il disservizio, nei cui dettagli tecnici non osiamo addentrarci riconoscendo di non avere sufficiente competenza - oltre a non essere stati ancora completamente divulgati - è durato praticamente per l’intera giornata e, anche dopo che l’Internet eXchange Point ha ripristinato parzialmente l’operatività della LAN di peering, alcuni operatori non hanno ancora pienamente riattivato le proprie sessioni: ciò si evince dal traffico registrato, che risulta nettamente minore rispetto alle stesse giornate delle settimane precedenti. Nella giornata di oggi pare che il tutto si sia quasi totalmente stabilizzato.
|
|
I problemi possono capitare a tutti e i tecnici che hanno instancabilmente lavorato per ripristinare il servizio hanno il massimo rispetto della comunità internet italiana, nonostante sia stata da alcuni criticata la penuria di comunicazioni in merito al guasto ma, al di là di questo, ciò che si è verificato deve necessariamente portarci a un’attenta riflessione.
Internet, lo dice il nome stesso, è una rete. Se questa rete converge in un solo punto, la sua resilienza è irrimediabilmente compromessa.
Molti operatori affrontano questo rischio interconnettendosi a più di un IXP. Molti scelgono di avere una presenza al Namex di Roma, altri scelgono TOP-IX di Torino, qualcuno VSIX di Padova, altri ancora aderiscono al MINAP, il punto neutrale distribuito di Milano. I più accorti, quando hanno sufficienti risorse per farlo, non si limitano a sole due presenze, ma entrano in quanti più IXP abbiano senso per la propria architettura di rete. Nessuno di questi IXP alternativi è immune a problemi, ma essere presenti in più punti fa sì che gran parte del traffico possa sempre fluire dai peering, anche in caso di problemi in una delle strutture.
Durante il disservizio, questi IXP hanno in parte assorbito il traffico orfano del MIX, specialmente il MINAP, che ha registrato il proprio record assoluto con quasi 627 Gbps. Anche Namex ha superato il proprio record di aprile di 20 Gbps, raggiungendo i 1,374 Tbps. Il traffico è aumentato sensibilmente anche a TOP-IX (purtroppo abbiamo perso il grafico della serata, ma si nota l'aumento già dalla mattina), mentre in VSIX si è registrato un calo nelle prime ore del disservizio, probabilmente per via del servizio di peering remoto offerto, che viene sfruttato anche verso l’IXP milanese.
|
|
Chi effettua peering solamente al MIX non ha avuto alcuna ridondanza, se non quella che gli possono fornire i propri upstream, tipicamente a titolo assai oneroso, o i peering privati e le caches ospitate localmente. Nel caso di Milano, però, gli operatori hanno la fortuna di poter effettuare peering presso il MINAP citato poco sopra, senza dover sostenere chissà quali investimenti, perché è possibile accedervi direttamente, sempre in Via Caldera, richiedendo il collegamento. Cosa frena gli operatori dall’aderire anche al MINAP per incrementare la propria resilienza? Come mai alcuni operatori, negli scorsi anni, hanno abbandonato il MINAP per concentrare la propria presenza milanese soltanto sul MIX, rinunciando alla diversificazione?
Tutto è bene quel che finisce bene, MIX è tornato operativo, ma ciò che è avvenuto ci serva da lezione.
|
|
La banda ultralarga in Italia 🌍
|
|
■ Open Fiber ha avviato la commercializzazione dei servizi FTTH in 14 nuovi comuni e FWA Gigabit in 296 comuni del Piano Italia a 1 Giga finanziato dai fondi PNRR. A differenza delle aree bianche, la copertura all’interno di ogni comune viene ampliata gradualmente, come nelle città a investimento privato. (Forum FibraClick)
■ Open Fiber ha avviato la commercializzazione dei servizi in nuovi comuni che rientrano nel Piano BUL per la rete pubblica nelle aree bianche: 25 comuni FTTH e 31 comuni FWA. Alcuni di questi non sono rilegati alla rete nazionale, ma lo saranno in futuro. Sul forum sono disponibili maggiori dettagli e l'elenco dei comuni. (Forum FibraClick)
■ Open Fiber ha completato il rilegamento alla rete nazionale di 35 comuni FTTH e 23 comuni FWA appartenenti al Piano BUL destinato alle aree bianche. In questi comuni erano già commercializzati i servizi passivi, poiché erano attestati su PCN non rilegati, mentre ora sono disponibili anche i servizi attivi di cui si serve la maggioranza degli operatori nelle aree a fallimento di mercato. (Forum FibraClick)
■ Il Piano Scuole Connesse - Fase I al 30 aprile 2025 ha raggiunto 25.523 scuole su 27.510, pari al 92,8% del piano, sommando sia gli interventi Infratel che quelli delle società regionali. (Infratel)
■ FiberCop ha raggiunto 19 nuovi comuni con almeno un nodo di rete della sua infrastruttura FTTH. Nel conteggio possono essere inclusi sia comuni a investimento privato che quelli coperti dal Piano Italia a 1 Giga. (Forum FibraClick, Forum FibraClick, Forum FibraClick)
|
|
■ Dopo un mese dall’approvazione, AGCOM ha pubblicato la delibera relativa all’implementazione della verifica della maggiore età per la fruizione dei contenuti pornografici online. Entro sei mesi i siti dovranno mettere in opera un meccanismo di verifica in doppio anonimato, che prevede la selezione di un soggetto terzo per la verifica della maggiore età, il quale non comunicherà l’identità dell’utente al portale pornografico, e allo stesso tempo non saprà per quale servizio sia stata richiesta tale verifica. AGCOM identificherà tutti i siti soggetti a questa limitazione (saranno decine di migliaia, poiché è sufficiente che siano usati da molti utenti italiani e non è necessario che abbiano sede in italia, quindi auguri a trovarli tutti) e approverà i soggetti che si occuperanno di verificare l’età degli utenti. Al momento le due liste sembrano essere inesistenti. A dire il vero, sono proprio le regole ad essere relativamente vaghe. AGCOM, di fatto, ha solamente abbozzato delle idee che, al momento, non sono implementabili. Sappiamo già che non potrà essere usato lo SPID, ma forse verrà impiegata la App IO opportunamente aggiornata, e potranno essere sfruttati anche i documenti di identità o le carte di credito per certificare di essere maggiorenni. Resta, ad ogni modo, una lotta contro i mulini a vento, seppur spinta da buone intenzioni. (AGCOM, DDay)
■ Sempre per tutelare gli utenti, un’altra agenzia, ovvero il Garante Privacy, interviene nuovamente contro DeepSeek, l’AI cinese che qualche mese fa ha sconvolto il settore con i suoi servizi prestanti ed economici. Il GPDP, dopo aver annunciato di aver bloccato il servizio a gennaio - blocco non realmente effettivo in quanto il sito è perfettamente raggiungibile - sembra aver contattato direttamente gli ISP chiedendo la loro collaborazione per impedire agli utenti di accedere all’assistente AI accusato di trasmettere i dati personali degli utenti alla casa madre cinese. Blocco che il garante non ha alcun diritto di ordinare, in quanto esula dalle proprie competenze, e per tale motivo non è stato emesso come ordine ma come richiesta che sembra appellarsi allo spirito di collaborazione. Dal canto suo, DeepSeek afferma di non operare in Italia, in quanto ha rimosso la sua app dagli store italiani e sono quindi gli utenti che "escono" dai confini nazionali cercando attivamente il loro servizio web o le app da installare manualmente. La questione è eticamente controversa, tra chi pensa che sia giusto imporre tali blocchi e chi ritiene che debbano essere gli utenti, una volta avvertiti, a decidere autonomamente a chi affidare i propri dati personali. (DDay)
|
|
■ Open Fiber ha siglato un accordo con UNPLI, l’associazione delle Pro Loco italiane, per promuovere la digitalizzazione dei territori informando i cittadini della presenza e dei vantaggi della fibra ottica. Open Fiber contribuirà partecipando ad eventi organizzati dalle Pro Loco sul territorio. L’obiettivo è il miglioramento del take up. (Open Fiber)
■ Amazon ha lanciato con successo i primi 27 satelliti del suo Project Kuiper, un sistema molto simile a Starlink di satelliti a orbita bassa per la fornitura di connessioni a internet ad alte prestazioni e (relativamente) bassa latenza. In questa prima missione sono previsti 80 lanci ed è in pianificazione una seconda missione. Nel link sono pubblicate alcune foto del lancio. (Amazon)
|
|
■ Dopo aver avviato il 25 aprile la migrazione dei già clienti dalla rete WindTre e TIM a quella Vodafone, Fastweb ha iniziato ad attivare nativamente le nuove SIM sulla rete recentemente acquistata a partire dal 5 maggio per gli ordini a distanza, online o telefonici, e dal 14 maggio per le attivazioni in negozio. (DDay)
■ WindTre consente fino al 4 giugno a tutti i propri clienti con offerta mobile prepagata di attivare gratuitamente il 5G passando in un punto vendita dell’operatore. (WindTre)
■ Kena sta migrando i propri clienti dalla piattaforma Noverca (operatore dal quale è nata) verso quella di TIM, suo attuale proprietario da ormai 8 anni. Nel corso del mese di maggio, in alcune notti, alcuni servizi aggiuntivi come la segreteria potrebbero non funzionare. Al termine della migrazione saranno disponibili più servizi e la lista dei telefoni compatibili con il VoLTE sarà decisamente ampliata. (Kena)
■ Optima Mobile, MVNO su rete Vodafone tramite l’enabler Effortel (come Uno), ha iniziato a proporre offerte in 5G con velocità fino a 1 Gbps in download e 200 Mbps in upload. (MondoMobileWeb)
■ CoopVoce permette dal 1° maggio di utilizzare tutto il piano dati nazionale della propria offerta anche in UE, già dal primo mese. In precedenza, si applicava il calcolo standard con la formula europea per il RLAH, e solo dal sesto mese era possibile usare il pacchetto intero. (MondoMobileWeb)
■ Poste ha firmato l’accordo preliminare con TIM per la migrazione delle proprie utenze PosteMobile dalla rete Vodafone alla rete TIM a partire dal 2026. L’accordo con Vodafone scade nel 2028, quindi non è chiaro se i già clienti verranno immediatamente spostati. (MondoMobileWeb)
|
|
■ Apple, pur non adempiendo alle regole del DMA europeo, ha prontamente recepito una sentenza americana, consentendo esclusivamente nel mercato statunitense a Spotify di inserire all’interno della propria app i link per abbonarsi. In questo modo si permette la sottoscrizione dell’abbonamento premium sul sito web a un canone ridotto, senza pagare le commissioni dell’App Store. Apple è stata recentemente multata per 500 milioni di euro dalla Commissione Europea per aver impedito questa pratica in UE. (DDay)
■ Molti utenti non sono al corrente del fatto che il marchio WiFi 7 riferito al proprio router o access point non garantisca necessariamente il massimo delle prestazioni. Come per il Wi-Fi 6, questa versione della tecnologia è valida per differenti frequenze, e non è necessario che l’apparato sia in grado di erogarle tutte per poter fregiare questo bollino. Il risultato è che la maggior parte degli apparati che vantano il marchio WiFi 7 commercializzati nel nostro paese - come quelli di molti ISP italiani - sono privi della frequenza 6 GHz, quella introdotta con il WiFi 6e, e sono quindi limitati alle sole 2.4 e 5 GHz tradizionali, seppur con una più prestante ed efficiente trasmissione radio rispetto alle tecnologie precedenti. (CorCom)
|
|
■ Kena ha avviato la sua prima campagna di rimodulazione per le offerte mobile standard (esclusi quindi i pacchetti TIMVision). A partire dal primo rinnovo successivo al 7 giugno alcune offerte con costo mensile inferiore a 4 euro aumenteranno di importo variabile in modo da raggiungere i 4,99 euro. I clienti possono recedere gratuitamente, cessando la linea o cambiando gestore, oppure optare per un cambio offerta che, allo stesso prezzo della rimodulazione, garantirebbe un pacchetto più generoso: 10 GB, minuti illimitati e 200 SMS. (Kena)
■ A partire dal primo rinnovo successivo al 7 giugno alcuni clienti TIM di rete mobile subiranno un aumento di 1,99 euro al mese sulla propria offerta. Gli utenti possono rifiutare l’aumento di prezzo richiedendo l’attivazione di una promo con 2 GB in più oppure, in alcuni casi, accettarlo attivando 50 GB extra o il 5G Ultra. Resta sempre possibile recedere gratuitamente dal contratto, disattivando il servizio o cambiando gestore previa opportuna comunicazione. (TIM)
|
|
Per questa settimana (non) è tutto.
Per qualsiasi commento potete rispondere a questa email.
Ci sentiamo domenica!
Andrea, con il contributo dello Staff di FibraClick
|
|
|
|