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20 luglio 2025

Buongiorno a tutti!

Torniamo dopo una nuova pausa settimanale con tante notizie brevi e una sezione dedicata al Digital Networks Act, la proposta della Commissione Europea che sta minacciando il precario equilibrio del settore delle telecomunicazioni, favorendo la costituzione di un oligopolio continentale che non sembra essere realmente necessario.

Buona lettura!
 

Il Digital Networks Act agita il settore TLC

Da settimane si parla del Digital Networks Act, il provvedimento proposto dalla Commissione Europea che, tra le varie misure che introdurrebbe secondo il documento programmatico attuale, prevede una sostanziale deregolamentazione del settore, azzerando i benefici per gli operatori wholesale-only e in generale spianando la strada all’oligopolio degli incumbent, favorendo la creazione di grandi operatori paneuropei che potrebbero soffocare le piccole e medie realtà locali.

La proposta di riforma del quadro regolatorio delle telecomunicazioni fisse contenuta nel DNA ha scatenato una vasta mobilitazione tra operatori alternativi e associazioni di settore. Al centro della preoccupazione ci sono l’indebolimento della regolazione ex-ante e la deregolamentazione dell’accesso all’ingrosso: misure che, secondo i critici, rischiano di riportare l’Europa verso una situazione di monopolio infrastrutturale.

In una lettera congiunta firmata dai grandi operatori alternativi italiani Fastweb+Vodafone, Iliad, Open Fiber, WindTre, il Vodafone Group e altri attori europei, si denuncia che la riforma, abbandonando il modello ex-ante, deregolamentando servizi erogati in regime di monopolio e scatenando un terremoto normativo, metterebbe a repentaglio la concorrenza, gli investimenti privati nella fibra ottica e gli obiettivi del Decennio digitale europeo 2030.

Particolarmente critico anche il giudizio di AIIP, che accusa il DNA di rappresentare una “controriforma” tesa a centralizzare il mercato europeo nelle mani di pochi grandi operatori pan-europei. Secondo l’Associazione, il nuovo impianto normativo rischia di soffocare il pluralismo digitale e ridurre l’autonomia nazionale, invertendo decenni di liberalizzazione del settore.

Le critiche arrivano anche da enti e associazioni europee: il BEREC, l’organismo europeo dei regolatori nazionali (come AGCOM), ha bocciato duramente la proposta: non vi sarebbe alcuna necessità di introdurre un contributo delle grandi piattaforme digitali alle reti, anche detto “fair share”, che era l’elemento fondativo del DNA pensato dal precedente commissario Breton, e che ora è inserito nel documento programmatico sostanzialmente solo per necessità politiche, anche se dato quasi per spacciato. Anche lo switch-off del rame, di per sé una buona idea, deve sempre tenere conto delle particolarità di ogni Paese ed essere supportato da incentivi. Per il BEREC, la soluzione non è centralizzare, ma rimuovere le barriere all’investimento e armonizzare le normative e la fiscalità nell’Unione.

Anche CCIA Europe, associazione che rappresenta le big tech - anche nota per la sua critica a Piracy Shield - si è espressa contro il DNA, criticando l’idea di trattare allo stesso modo operatori di telecomunicazioni e i fornitori di contenuti, applicazionicloud, CDN e OTT. L’introduzione di tariffe di rete o la regolazione dell’interconnessione IP disturberebbe un mercato già funzionante, minando l’innovazione tecnologica e la neutralità della rete.

Infine, secondo l’ECTA (European association of competitive telecoms) la legge proposta dalla Commissione europea smantellerebbe «il quadro attentamente bilanciato che supporta l’accesso all’ingrosso, la competizione e il progresso tecnologico». Abbandonarlo creerebbe incertezza e disincentiverebbe nuovi investimenti, danneggiando l’intero ecosistema digitale e dando un ingiusto vantaggio agli incumbent.

Il Digital Networks Act divide l’Europa: mentre la Commissione punta a semplificare ciecamente il mercato, le realtà che subiranno gli effetti di questa misura temono che questa non possa far altro che soffocare la concorrenza e l’innovazione, compromettendo irrimediabilmente il pluralismo che ha da sempre caratterizzato il nostro continente.
 

La banda ultralarga in Italia 🌍

Infratel ha pubblicato un nuovo bando per la posa del backhaul per 576 PCN della rete pubblica BUL, dopo il fallimento della precedente gara, che andò deserta. Nonostante ciò, il budget e il numero di PCN da servire rimangono invariati, ma Infratel stima un costo maggiore per i lavori stradali e ne riconosce le differenze regionali. Il bando prevede la posa di fibre spente nella tratta necessaria a collegare i PCN con altre reti di backhaul esistenti, mediamente lunga circa 4 Km. Queste saranno disponibili per tutti gli operatori che vorranno accenderle e renderanno più economico il collegamento alla rete nazionale rispetto a un cablaggio privato ex novo. Il bando scade il 19 settembre. (Forum FibraClick)

Open Fiber ha avviato la commercializzazione dei servizi FTTH in 43 nuovi comuni e FWA Gigabit in ben 250 comuni del Piano Italia a 1 Giga finanziato dai fondi PNRR. A differenza delle aree bianche, la copertura all’interno di ogni comune viene ampliata gradualmente, come nelle città a investimento privato. Questo aggiornamento di luglio è bimestrale e si riferisce alle variazioni dall’elenco di maggio, in quanto non abbiamo comunicato i dati di giugno. (Forum FibraClick)

Open Fiber ha aggiornato al 31 maggio 2025 la pagina sullo stato di avanzamento dei lavori nelle aree bianche relativi al Piano BUL. I comuni completati sono ora 5.564 su 6.051, pari a circa il 92% del piano. Le unità immobiliari in vendibilità sono passate da 5,44 a 5,53 milioni, ovvero l’88,2% dell’obiettivo di 6,27 milioni: sono 130.000 in più di quelle nei comuni completati, perché includono anche i comuni con copertura parziale o in attesa di completamento. L’aggiornamento è bimestrale rispetto al campione del 31 marzo, in quanto Open Fiber non ha pubblicato la tabella di aprile in concomitanza con l’aggiornamento del nuovo sito web. (Open Fiber)

Infratel ha pubblicato la relazione di avanzamento del Piano BUL nelle aree bianche al 30 giugno 2025. Sulla rete BUL sono state attivate 607.316 utenze, in aumento di circa 55.000 unità rispetto al precedente aggiornamento, che è probabilmente pari a un bimestre, in questa occasione. (Infratel)

■ Il Piano Scuole Connesse - Fase I al 30 giugno 2025 ha raggiunto 26.623 scuole su 27.803, pari al 95,8% del piano, sommando sia gli interventi Infratel che quelli delle società regionali. L’intervento di Infratel è terminato: gli istituti residui sono tutti a carico delle società regionali nelle 5 regioni che stanno gestendo il piano in autonomia. (Infratel)

FiberCop ha raggiunto 36 nuovi comuni con almeno un nodo di rete della sua infrastruttura FTTH. Nel conteggio possono essere inclusi sia comuni a investimento privato che quelli coperti dal Piano Italia a 1 Giga. (Forum FibraClick, Forum FibraClick, Forum FibraClick)
 

In breve ✅

Fastweb e Telespazio si sono aggiudicate congiuntamente il bando della Regione Lombardia per il rilegamento di alcune reti di accesso nel territorio regionale tramite tecnologia satellitare. Il servizio sarà erogato per due anni, dopo i quali si spera che qualcuno voglia collegare quegli elementi di rete in fibra ottica, tecnologia che non ha pari in quanto a prestazioni, latenza e affidabilità, a scapito del maggiore costo di posa iniziale. Non sarebbe stato più semplice far partecipare questi comuni al bando Infratel per il backhaul delle aree bianche? Sebbene si tratti di una sperimentazione breve, questa ne ha probabilmente precluso la partecipazione all’intervento pubblico cablato. (ARIA, WIRED)

■ Nella notte tra il 14 e il 15 luglio, il DNS di Cloudflare 1.1.1.1 e le sue varianti filtrate sono stati irraggiungibili per circa un’ora, sia dagli indirizzi IPv4 che da quelli IPv6. Il disservizio è stato causato da una combinazione di una configurazione errata applicata da Cloudflare, che ha azzerato il traffico verso gli IP del DNS, e un hijacking BGP da parte di terzi della classe IP a cui gli indirizzi del servizio appartengono.  (Cloudflare)

Cloudflare sta adempiendo ai blocchi imposti dai tribunali del Regno Unito per impedire ai cittadini britannici l’accesso ai siti che violano il diritto d'autore distribuiti tramite i propri servizi. Se applicasse lo stesso approccio anche in Italia, continuerebbe probabilmente a ignorare le richieste di Piracy Shield, ma rispetterebbe gli ordini emessi dai tribunali nazionali. (DDay)

■ Il Ministero dei Trasporti ha chiarito che non è in corso alcuna interlocuzione tra Trenitalia e SpaceX per il WiFi a bordo treno, ma che l’eventuale uso di Starlink sarebbe a discrezione di Icomera, il fornitore del servizio di connettività a bordo delle Frecce di Trenitalia. Sarà Icomera a stabilire se utilizzare anche questa tecnologia, affiancandola all’attuale sistema 4G e 5G multi-operatore. Il servizio satellitare ferroviario è in via di sperimentazione. (CorCom)

■ L’Antitrust ha prorogato dal 30 giugno al 31 dicembre la scadenza per il termine del secondo procedimento in merito all’accordo TIM-DAZN per aver commercializzato un’offerta convergente non replicabile dalla concorrenza. Questo è il secondo procedimento, in quanto il TAR ha ordinato di riavviarlo ed estenderlo ai principali operatori del settore, in seguito a un ricorso di Sky e Fastweb, che chiedevano di conteggiare diversamente la durata dell’infrazione. (AGCM)

■ Un nuovo cavo sottomarino potrebbe collegare in futuro l’Italia e la Grecia, tra le città di Taranto e Plataria, nei pressi di Igoumenitsa. Il cavo, se il progetto verrà eseguito, potrebbe essere gestito anche da Retelit e cofinanziato dall’Unione Europea. (Retelit, CorCom)

Leonardo potrebbe acquisire Telsy, la società di cybersicurezza del gruppo TIM Enterprise. (CorCom)

Fastweb ha ridotto la velocità contrattuale delle offerte FWA 5G per i nuovi clienti, passando da 1 Gbps a 300 Mbps, in  quanto il servizio non viene più offerto sulla rete proprietaria a 26 GHz ma su rete mobile di un operatore partner - non è ancora chiaro se sia WindTre/OpNet o Vodafone, di proprietà di Fastweb - su frequenza 3,5 GHz. (MondoMobileWeb)

■ La prossima generazione di satelliti Starlink, lanciati da SpaceX, avrà una capacità massima di 1 Tbps in downlink e 200 Gbps in uplink verso la Terra per satellite. (DDay)
 

Mobile 📱

■ Il Consiglio Europeo ha approvato la proposta della Commissione di allargare il meccanismo del Roam Like at Home all’Ucraina, a partire dal 1° gennaio 2026. Prima dell’entrata in vigore dell’espansione, continuano a valere gli accordi tra operatori stretti in seguito all’invasione russa del 2022. Sono in corso le trattative per permettere, sempre dalla stessa data, l’ingresso nel RLAH anche della Moldavia. (Commissione Europea, Commissione Europea)

Very Mobile ha abilitato tutti i propri clienti e tutte le nuove offerte al 5G. Chi aveva un’offerta in 4G limitato a 30 Mbps manterrà lo stesso limite di velocità anche in 5G, che potrà essere rimosso acquistando l’opzione Full Speed 5G o aderendo al programma fedeltà Very Plus, entrambi attualmente tariffati 99 centesimi al mese. I clienti che avevano già attivo il 5G senza limiti di velocità, a pagamento o incluso nella propria offerta, non subiranno variazioni. (Very Mobile)

■ Entro la fine dell’anno, CoopVoce migrerà tutti i propri clienti sulla rete Vodafone. Alcuni mesi fa, l’operatore aveva iniziato ad attivare nuovi clienti sulla rete Vodafone e a migrarne alcuni già attivi dalla rete TIM. Essendo un Full MVNO, il cambio di rete avviene senza sostituire la SIM. Nei prossimi mesi l’operatore abiliterà anche il 5G. (MondoMobileWeb)

Kena Mobile ha lanciato il 5G fino a 250 Mbps per le offerte con canone superiore a 5,99 euro al mese. Il limite di velocità è pari a quello base di TIM, proprietaria di Kena, quindi i clienti che desiderano velocità maggiori devono passare alla casa madre. I già clienti possono attivare il 5G per 99 centesimi al mese, in prova gratuita fino al 31 agosto. Forse l’operatore sta anche per lanciare le eSIM e il VoWiFi. (MondoMobileWeb, MondoMobileWeb)

■ La scorsa settimana DIGI Mobil ha lanciato il servizio VoLTE per telefonare in 4G. Sembra che l’operatore Full MVNO non abbia imposto alcuna whitelist, quindi in linea di massima qualsiasi telefono tecnicamente compatibile dovrebbe funzionare. (DIGI)
 

Digitale 👩‍💻

■ La Commissione Europea ha reso disponibile una app di base per la verifica dell’erà degli utenti, personalizzabile da ogni Stato per il suo utilizzo nei propri servizi. Oltre a legittimi dubbi in merito al rispetto della privacy degli utenti, alcuni sviluppatori hanno scoperto che l’app non potrà funzionare su molti smartphone che non rispettano i più moderni e complessi sistemi di sicurezza di Google, in quanto i dispositivi dotati di custom ROM oppure non aggiornati o prodotti da aziende che non implementano i servizi Google non sono in grado di superare quei controlli da parte dell’applicazione. (DDay, DDay)

■ Dopo aver abbandonato la commissione fissa di 20 centesimi per gli acquisti sopra i 10 euro a favore di una commissione dell’1% su ogni transazione, aumentando di conseguenza le commissioni per gli esercenti nella maggior parte dei casi, Satispay ha lanciato un sistema di raccolta punti, convertibili in sconti. Secondo quanto emerso da alcune testimonianze, in quanto non sono ancora pubblicamente noti i dettagli del programma, lo sconto offerto dalla raccolta punti sarebbe complessivamente pari allo 0,05%, ma è possibile accelerare la raccolta punti in alcune circostanze. Nonostante il recente cambio di rotta, che intende aumentare gli utili e ridurre le perdite, sembra che solo lo 0,4% degli esercenti abbia abbandonato la piattaforma. C’è da dire, tuttavia, che alcuni commercianti potrebbero rifiutare i pagamenti pur formalmente mantenendo l’adesione al servizio. (DDay, Repubblica+)

Meta non ha intenzione di rimuovere o modificare il sistema “pay or consent” che permette di rimuovere, a pagamento, le pubblicità e il tracciamento da Facebook e Instagram. La Commissione Europea pretende che sia disponibile un’opzione per ridurre il tracciamento gratuitamente e il mancato rispetto del Digital Markets Act potrebbe portare a sanzioni salate. (DDay)

■ Il Comitato Consultivo per il Diritto d'Autore ha chiesto al Ministero della Cultura, tramite una bozza di decreto, di aumentare i compensi per copia privata che i consumatori pagano ogni volta che acquistano delle memorie o dei dispositivi dotati di memoria come gli smartphone, incassata dalla SIAE per remunerare gli artisti presumendo che su tali supporti un utente possa produrre una copia di un contenuto protetto da diritto d’autore. Le nuove norme vorrebbero addirittura arrivare a tassare lo spazio sui servizi di archiviazione cloud. (DDay)
 

Rimodulazioni 📈

■ A partire dal primo rinnovo successivo al 1° settembre alcuni clienti TIM di rete mobile subiranno un aumento di 1,99 euro al mese sulla propria offerta. Gli utenti possono rifiutare l’aumento di prezzo richiedendo l’attivazione di una promo con 2 GB in più oppure, in alcuni casi, accettarlo attivando 50 GB extra o il 5G Ultra. Resta sempre possibile recedere gratuitamente dal contratto, disattivando il servizio o cambiando gestore previa opportuna comunicazione. (TIM)
 

Segnalazioni 📚

Goretti: “L’Italia ha l’opportunità di diventare un hub digitale per il Mediterraneo” (CorCom)

Al prossimo numero

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Alla prossima!

Andrea
FibraClick
 
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