Buongiorno a tutti!
Torniamo a parlare di Piracy Shield: durante l’audizione alla Camera del Presidente di AGCOM sono emersi dati interessanti sulla piattaforma e sulla sua gestione. Seguono le rubriche tematiche, con alcune notizie di rilievo come le due consultazioni AGCOM sui bollini 5G e sul contrasto dello spoofing dei caller id.
Buona lettura!
|
|
Piracy Shield, ma quanto ci costi? 🏴☠️
|
|
Durante un’audizione alla Camera dei Deputati il Presidente di AGCOM Lasorella ha esposto alcuni dati riguardanti Piracy Shield, come il numero totale di blocchi e di reclami - a quanto pare soltanto due, anche se sappiamo che i blocchi revocati sono molti di più - ma il dato che ha lasciato molti utenti a bocca aperta è quello relativo ai costi della piattaforma e della sua gestione:
|
|
Tra infrastruttura, gestione, personale e applicativo, Piracy Shield ci sta costando 2 milioni di euro di denaro pubblico, ogni anno. Si tratta a tutti gli effetti di fondi pubblici destinati al perseguimento di interessi privati. Non a caso, Assoprovider ha presentato un esposto alla Corte dei Conti per un presunto danno erariale.
La Commissaria AGCOM Elisa Giomi ha reagito pubblicamente alla relazione esposta dal Presidente con un nuovo post, nel quale si distanzia ulteriormente dall’Autorità, in particolare da Lasorella, il quale, secondo lei, avrebbe mentito durante l’audizione.
Riporto per merito il testo integrale del post, che può essere consultato e condiviso liberamente tramite il link fornito:
Mi trovo di nuovo a dover mettere in trasparenza la mia posizione sulla piattaforma Piracy Shield e a prendere le distanze dalle dichiarazioni rilasciate del Presidente di Agcom in audizione presso la commissione Cultura della Camera dei Deputati, dichiarazioni peraltro mai discusse e tanto meno condivise con il resto del Consiglio Agcom, che il Presidente può rappresentare ma non certo sostituire.
1. Contrariamente a quanto dichiarato dal Presidente, la reingegnerizzazione della piattaforma di blocco dei siti pirata (più noti) e degli indirizzi IP non si è resa necessaria per ottimizzare l'impianto esistente e adeguarlo all'evoluzione tecnologica ma perché generava una percentuale significativa e costante di errori non compatibili con le prescrizioni normative.
2. Tali errori non sono imputabili a difetti nelle segnalazioni, come sostenuto dal Presidente, ma al funzionamento della piattaforma stessa (NdR: probabilmente si riferisce all'assenza di revisione e supervisione), ed hanno comportato tempi lunghi di risoluzione e oneri significativi per l’Autorità e per i soggetti coinvolti.
3. Prendo le distanze dall’affermazione che la donazione della piattaforma di blocco da parte di Lega Calcio rispondesse “all’interesse pubblico di provvedere in tempi estremamente rapidi alle previsioni di legge”. Sarebbe stato possibile rispettare tali tempi anche rivolgendosi a CONSIP, centrale di acquisto nazionale del Ministero dell’Economia, che avrebbe inoltre consentito di individuare un fornitore specializzato non in conflitto di interessi con i blocchi dei siti, garantendo così maggiore imparzialità dell’azione amministrativa dell’Autorità.
4. Da arbitro mi trovo a disagio a contrapporre interessi ugualmente legittimi davanti alla legge, ma vale la pena ricordare che l’interesse di Lega Calcio al contrasto alla pirateria si contrappone a quello, altrettanto legittimo, dei fornitori di servizi della società dell’informazione e delle piattaforme, chiamati ad adeguare le proprie reti secondo gli standard di Piracy Shield e a cercare di prevenire blocchi errati di siti e indirizzi IP estranei alla pirateria. Non c’è beneficenza nella donazione della Lega Calcio ma piuttosto la volontà di perseguire interessi privati nel modo più efficace possibile.
5. Alla società che ha realizzato la piattaforma per la Lega Calcio è stato affidato dall’Autorità il servizio di manutenzione evolutiva per 12 mesi. Vero sì, ma a titolo oneroso.
Partiamo da un punto fermo: la piattaforma di blocco persegue l’importante finalità di contrasto alla pirateria, tuttavia i blocchi sul web non possono essere attuati calpestando i diritti fondamentali dei titolari di siti e indirizzi IP leciti. La piattaforma di blocco dovrebbe funzionare, a regime, rispettando sia il diritto di difesa prima del blocco, sia il diritto all’immediato ripristino di quanto illegittimamente inibito dall’Autorità. Non è accettabile che un sito lecito sia chiuso in 30 minuti dalla piattaforma e la rimozione del blocco possa richiedere anche oltre 30 giorni.
La Commissaria espone finalmente, dall’alto del suo ruolo istituzionale, le critiche e i dubbi che tutto il settore delle telecomunicazioni ha sempre espresso e pensato, ma che nessuna istituzione ha voluto prendere sul serio, accecata dagli interessi della lobby calcistica.
Finché nelle opportune sedi gli scettici saranno in minoranza nulla cambierà, ma non bisogna mai smettere di lottare.
|
|
La banda ultralarga in Italia 🌍
|
|
■ Open Fiber ha siglato un accordo con UNIFIBER (Gruppo Unidata) per utilizzare la sua infrastruttura ottica preesistente col fine di posare parte della rete FTTH del Piano Italia a 1 Giga nel Lazio. UNIFIBER ha una rete estesa prevalentemente nelle aree grigie e al momento copre 15 comuni di medie dimensioni. (Open Fiber)
■ FiberCop ha raggiunto 13 nuovi comuni con almeno un nodo di rete della sua infrastruttura FTTH. Nel conteggio possono essere inclusi sia comuni a investimento privato che quelli coperti dal Piano Italia a 1 Giga. (Forum FibraClick)
|
|
■ AGCOM ha avviato una consultazione pubblica per contrastare l'uso dello spoofing dell'id chiamante da parte dei call center e di malintenzionati. L'Autorità chiede agli operatori un parere sul blocco delle chiamate provenienti dall'estero, mascherate come fissi o cellulari italiani. Non sono noti dettagli sulle metodologie proposte, in quanto la delibera non è ancora pubblica, ma si sa già che con questo intervento non si potranno bloccare tutti gli abusi: sarà necessaria una nuova legge di cui è prevista la discussione nel corso del 2025, come abbiamo annunciato in un numero precedente. (AGCOM)
■ Uno studio, al quale hanno collaborato FiberCop, Open Fiber e INWIT, ha evidenziato che il tempo medio di approvazione di una richiesta di manomissione di suolo pubblico - uno scavo stradale - è di 117 giorni, ovvero quasi quattro mesi. Per l’installazione di reti mobili parliamo invece di una media di 144 giorni, ovvero quasi cinque mesi. (CorCom)
■ AGCOM ha autorizzato la cessione di Vodafone a Swisscom. Il parere più atteso, tuttavia, è quello dell’Antitrust. AGCOM si è limitata a valutare l’impatto sulla concorrenza nel mercato italiano dei servizi di media audiovisivi. (Fastweb)
■ Pietro Labriola, AD di TIM, ha affermato di essere contrario all’abolizione delle offerte operator attack, ovvero quelle che propongono prezzi vantaggiosi per i clienti che provengono da determinati gestori. Andrea Rossini, direttore marketing, imputa la richiesta di iliad a un calo della sua crescita. (MondoMobileWeb)
■ L’Assemblea di Open Fiber ha confermato gli attuali Presidente e AD: Paolo Ciocca e Giuseppe Gola. (CorCom)
■ Il Gruppo Vodafone ha presentato i risultati semestrali. Si nota immediatamente che non è più presente la filiale italiana, dando già la cessione per assodata, al pari della Spagna. (Vodafone Group)
■ Il 14 novembre, come annunciato mesi fa, Aldo Bisio ha lasciato il ruolo di Amministratore Delegato di Vodafone Italia. In attesa della conclusione della cessione dell’operatore a Swisscom, al cui timone verrà posto Walter Renna, attuale AD di Fastweb, è stata nominata AD ad interim la CFO Sabrina Casalta. (MondoMobileWeb)
■ iliad ha ceduto le proprie quote di Unieuro, accettando l’OPAS di Fnac Darty. L’operatore ne deteneva il 12%. (MondoMobileWeb)
|
|
■ AGCOM ha avviato una consultazione pubblica riguardo nuove regole per la trasparenza tecnica ed economica delle offerte di telefonia, in particolare l'introduzione di bollini per certificare la velocità delle offerte 5G. Il Commissario Capitanio ha pubblicato in anteprima una bozza dei bollini molto simili a quelli per le reti fisse: in tutti è presente la scritta grande “5G” e si differenziano per colore e per velocità. Quelli gialli indicano il limite di velocità, mentre quelli verdi indicano le offerte senza cap di velocità. In entrambi i casi è indicato il valore di riferimento. Alcuni utenti li hanno trovati poco intuitivi. (AGCOM, DDay)
■ Il 13 novembre l’operatore NT Mobile ha interrotto, come annunciato un mese fa, l’erogazione dei propri servizi. I clienti che non hanno ancora effettuato la portabilità verso altro gestore - impossibile dopo la scadenza - potranno solamente attendere la riattivazione del servizio da parte di NT Mobile, che ha promesso di collaborare con un nuovo fornitore per tornare sul mercato. Succederà davvero? (MondoMobileWeb)
■ L’operatore ho. Mobile ha rimesso in commercio l’offerta che con soli 4,99 euro al mese include 100 GB di dati in 4G - limitati a 60 Mbps - e minuti e SMS illimitati. L’attivazione ha un costo di 9 euro per alcuni operatori. Con 1,29 euro al mese è possibile attivare il 5G e rimuovere il limite di velocità. (ho. Mobile)
|
|
■ AGCOM ha autorizzato il canale della Serie B che sarà disponibile a breve su Prime Video. Si bypassano così gli intermediari, trasmettendo le partite direttamente a carico della Lega Serie B, che ne riscuoterà i canoni senza dover concedere i diritti. Al momento la serie B è trasmessa anche da DAZN fino al 2027. Non sono note le condizioni economiche che saranno applicate. (DDay)
■ A partire dal prossimo anno tutte le prescrizioni mediche saranno digitali e dematerializzate. Sarà comunque necessario esibire il codice della ricetta, in aggiunta alla tessera sanitaria: non è prevista l’acquisizione delle prescrizioni con la semplice identificazione del paziente. (DDay)
|
|
■ Meta ha trovato un accordo con la Commissione Europea per adempiere totalmente al DMA: ha ridotto il costo dell’abbonamento per la rimozione delle pubblicità, ma ha compensato questa riduzione con l’introduzione, per gli utenti non paganti, di pubblicità non saltabili. Il costo da web scende del 40%, da 10 a 6 euro al mese, a cui si possono aggiungere altri account per 4 euro ciascuno. Acquistando il servizio dalle app i costi sono più alti a causa delle commissioni di Apple e Google. (DDay)
■ La Commissione Europea ha riscontrato un uso del geo-blocking da parte di Apple all’interno dei paesi dell’Unione Europea. Viene contestata l’impossibilità di scaricare le stesse app in qualsiasi paese membro UE e l’obbligo di utilizzare carte di pagamento emesse dallo stesso paese nel quale ci si è registrati. (DDay)
■ Alcuni emendamenti della maggioranza vorrebbero esentare dall’estensione della Web Tax del 3% le emittenti radiotelevisive e le testate giornalistiche online. Le multinazionali continueranno a pagare poco, in virtù delle norme fiscali comunitarie, quindi finiranno per pagarla soltanto i siti web di qualsiasi dimensione che percepiscono introiti pubblicitari, come noi. Bella discriminazione. (CorCom)
■ La Commissione Europea ha comminato a Meta una sanzione di quasi 800 milioni di euro per aver favorito all’interno di Facebook le inserzioni del suo Facebook Marketplace, integrato nel servizio, rispetto a quelle di altri inserzionisti, i quali non sono automaticamente presenti. (CorCom)
|
|
Per questa settimana è tutto.
Per qualsiasi commento potete rispondere a questa email.
Alla prossima!
Andrea, con il contributo dello Staff di FibraClick
|
|
|
|